Si avvicina la notte del 31 dicembre, e come ogni anno gli ospedali in tutta Italia si preparano ad ore di super lavoro. In molti casi si tratterà di vittime dei famigerati botti, ma desta sempre più preoccupazione la quantità di giovani straight edge vittime di pentimenti da ultimo dell’anno.
Complici l’atmosfera di festa e la cronica mancanza di eventi drug free, infatti, sono sempre di più quanti decidono, spesso di nascosto dai soliti amici, di optare per una notte di svago alternativo, senza però essere preparati alle conseguenze.
“Anno dopo anno i numeri aumentano” ha dichiarato il dottor Luigino Menabrea, medico in un pronto soccorso milanese. “Salviamo decine di ragazzi che all’improvviso, senza aver mai bevuto, decidono di farsi un bicchiere di vodka o peggio, fumano spinelli di marijuana”. “I più temerari provano anche droghe chimiche, insomma tradiscono tutte e tre le x per provare per una notte l’ebrezza del proibito. E quando si riprendono ogni volta la scusa è la stessa, ‘mi hanno drogato'”.
Dall’Istat riferiscono che nel 2014 quasi il 70% degli straight edge ha assunto alcol e droghe la notte del 31 dicembre. Cifre impressionanti, tanto che il Ministero della Salute ha diffuso quest’anno l’opuscolo “Niente botti, niente botte” per informare i giovani dei pericoli ai quali vanno incontro. Appuntamento alla mattina dell’1 gennaio per scoprire se davvero sarà bastato.