L’improvvisa notorietà del caso del giovane studente che è riuscito a far accogliere la parola petaloso da parte dell’Accademia della Crusca ha incredibile fatto scattare la corsa di un imprecisato numero di appassionati di hardcore kids italiani con velleità linguistiche.
A quanto apprendono i nostri solerti collaboratori, infatti, l’ente depositario della lingua italiana sarebbe stato sommerso di messaggi ed email di appassionati nella speranza di attribuirsi la paternità del nuovo termine hardcoroso.
Un tentativo destinato, tuttavia, a fallire miseramente. “Dalle prime lettere e mail che abbiamo aperto – ha confessato il presidente della Crusca, Claudio Marazzini – ci siamo immediatamente accorti che sono state inviate da persone senza le minime conoscenze di base della lingua. Molti messaggi erano pieni di qual’è, c’è un abuso nell’uso della kappa e di abbreviazioni come se fossero scritte via sms. E poi lo diciamo senza timore di smentita: il termine hardcoroso fa cacare, e non c’è la minima speranza che venga accettato, dovesse pure proporlo Umberto Eco dalla tomba” ha concluso Marazzini.