Gli agenti di frontiera dell’aeroporto di Seattle hanno sventato nei giorni scorsi una impellente minaccia alla sicurezza nazionale bloccando l’arrivo sul suolo USA del temuto gruppo anarcostalinista Soviet Soviet. Il trio italiano era partito alla volta degli Stati Uniti con la copertura di un noto festival hipster di Austin, il SxSw, contando su questo stratagemma per superare i controlli e mettere in atto il suo piano terroristico che probabilmente avrebbe distrutto la democrazia americana nelle sue stesse fondamenta. Fortunatamente il malefico stratagemma non ha sortito gli effetti sperati grazie alla solerzia della polizia statunitense, abituata a minacce anche più serie: il gruppo è stato fermato in tempo e trattenuto nella prigione di Guantanamo dove avrebbe probabilmente terminato i suoi giorni se non fosse stato per l’intervento dietro le quinte del senatore Antonio Razzi, vero ministro degli esteri ombra italiano, che ha interceduto con il presidente Trump garantendo che il trio concluderà i suoi giorni in prigione in Italia. Delusione è stata espressa da un portavoce del gruppo: “Abbiamo provato a camuffare il nostro viaggio, ma il nostro passato di band estremamente politicizzata ha compromesso tutto. Il nostro passato recente di gruppo anarcopunk ha reso troppo evidente i nostri piani, ma non demordiamo: siamo già in cerca di nuovi eventi hipster in cui essere inseriti, cambieremo nome del gruppo e identità personali e torneremo come gruppo country. Baffone tornerà anche negli USA!”
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