Una delle prove incontrovertibili di quanto bisogna essere fuori di testa per suonare generi musicali di nicchia che non comportano alcun vantaggio economico è senza dubbio la terribile ordalia nota come prove estive. Qualsiasi musicista punk o hardcore sa benissimo quali siano le sofferenze insite nel trovarsi nei mesi caldi in una sala prove con una sola porta per arieggiare e assolutamente nessun impianto di condizionamento, soprattutto quando il luogo è condiviso e l’ultima band della giornata suona in un clima a metà tra una foresta tropicale e il tanfo del diretto Calcutta-Bombay all’ora di punta.
Non sono tuttavia di quest’avviso gli Scaldabagno HC, giovane gruppo campano i cui membri, sin dalla fondazione del gruppo, si sono fatti conoscere per le loro posizioni fortemente critiche nei confronti dell’ecologismo imperante nella scena locale e nazionale. Il gruppo condivide come da tradizione una sale prove con altri gruppi ma la gestione comune dello spazio sta generando non pochi problemi con le altre band visto la totale mancanza di collaborazione del gruppo per avere un luogo più vivibile con l’arrivo delle alte temperature.
“Gli altri gruppi si lamentano che dopo che abbiamo suonato noi l’aria dentro la sala è irrespirabile” racconta Gennaro, portavoce del gruppo. “A noi però non è mai sembrato così, ogni due ore di prove apriamo la porta per due minuti e nessuno si è mai sentito male per il caldo. Se poi – aggiunge – intendono che c’è puzza noi gli diciamo che sono dei bugiardi perché siamo gente pulita e la doccia ce la facciamo almeno ogni mese”.
Scuse che gli altri gruppi hanno già da tempo rimandato al mittente, soprattutto dopo che muschi e licheni, complici il microclima umido, hanno iniziato ad inglobare batteria e amplificatori. Nel frattempo c’è chi giura di aver visto un laghetto formarsi al centro della sala prove nelle ore notturne per poi scomparire in quelle più calde, ma l’unica prova sembra essere l’improvvisa comparsa di una colonia di salamandre borchiate, arrivate non si sa come.