Arriva dal Nord Italia una proposta inedita che farà discutere l’ambiente dei promoter diy nazionali: un organizzatore di concerti lombardo, Mattei Salvino, infastidito dallo stanco rituale dei concerti in cui tutti sono interessati al gruppo proveniente dall’estero e nessuno alle band locali in apertura, lancia oggi l’idea di chiudere le frontiere italiane ai gruppi in tour e favorire l’autarchia musicale ai concerti punk hardcore. Il motto di Salvino, già udito di recente in verità, è Aiutiamoli a casa loro: partendo dal dato di fatto che molti concerti di gruppi non italiani viene messo su più come aiuto che per reale interesse nel gruppo, il giovane promoter ha proposto la creazione di un fondo da parte di tutti i suoi colleghi che elargisca rimborsi direttamente ai gruppi senza che questi si muovano da casa e affollino, con la loro presenza, il già asfittico panorama dei live in Italia.
“In questo modo smetteremo di ospitare gruppi che qui nessuno vuole a discapito dei giovani gruppi italiani che senza concerti non hanno possibilità di crescere” ha commentato Salvino, non escludendo anche l’uso della forza per fare in modo che questo progetto abbia successo: “Potremmo coinvolgere la polizia di frontiera e il personale negli aeroporti. So che potrebbe sembrare un’iniziativa di stampo fascista ma garantisco che siamo apolitici e non supportiamo nessun partito: vogliamo solo difendere la purezza dell’hardcore italiano”.