Scene di giubilo nelle comunità punk e metal di tutta Italia dopo l’annuncio di poche ore fa che la catena di discount Lidl rimetterà in commercio la tanto adorata quanto velenosa birra Finkbräu. Da mesi orde di alcolisti a corto di euro non facevano altro che rimpiangere il sapore metallico dell’amata pils e la sua sostituta, la Argus, nel suo essere così schifosamente generica non aveva scaldato i cuori dei fedeli consumatori di Finkbräu.
Ora però Lidl sembra essere tornata sui suoi passi ma non in maniera autonoma. L’ISIS, infatti, ha già rivendicato il ritorno e attraverso un altro video diffuso in rete si è attribuita il merito dell’operazione, tutto ovviamente nell’ottica di danneggiare in qualsiasi maniera possibile l’Occidente.
Due le restanti reazioni fino a questo momento: da una parte decine di festival hardcore indipendenti tirano un sospiro di sollievo pensando a quanto risparmieranno per far bere pubblico e gruppi. Dall’altra l’Oms esprime preoccupazione per i danni che la Finkbräu potrebbe tornare ad arrecare ai giovani punk italiani: prima della sospensione era stato notato un sospetto aumento delle cirrosi epatiche tra i consumatori abituali di questa birra ed ora il suo ritorno non potrebbe fare altro che aggravare questa situazione.