Anni di menzogne e approssimazione celate da caos e rumore. Sono stati questi, in sintesi, gli ultimi anni da musicista di Lucio Blastolucci, batterista di lungo corso della scena grindcore nazionale, che in seguito ad una crisi di identità ha deciso di confessare tutta la verità sul modo in cui ha suonato fino a questo momento.
“Non molto dopo aver imparato a suonare la batteria ho capito che quello che volevo suonare era il grindcore, perché era la musica più estrema che conoscevo. Ho iniziato con i primi gruppi ma dopo le prime esperienze e i primi errori mentre suonavo mi sono reso conto che nessuno se ne accorgeva e a fine concerto i complimenti arrivavano lo stesso. A quel punto ho iniziato ad essere meno esigente e giorno dopo giorno mi sono ritrovato a suonare senza badare a quello che facevo, bastava colpire a caso qualsiasi pelle e andare veloce. Nessuno se n’è mai accorto, anzi, quando suono veramente a caso e fuori tempo c’è chi pensa che sono anche un innovatore”.
“Ora però – continua Blastolucci – mi sono stancato di una vita di bugie, anche se sono solo musicali. E’ arrivato il momento che chi mi ha sempre apprezzato sappia che l’ho preso in giro e che quasi tutti i batteristi grind miei colleghi fanno segretamente la stessa cosa”. “Ficcatevelo in testa tutti” conclude, “non è musica, è solo rumore fatto da dei cialtroni”.