Elezioni, Liberi e Uguali potrebbe cambiare nome in Liberi e Selvaggi

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La campagna elettorale per le elezioni di marzo è praticamente iniziata e già alcuni partiti fanno i conti con sondaggi poco lusinghieri che destano le prime preoccupazioni. Ne sa qualcosa Pietro Grasso, che con la nuova formazione Liberi e Uguali è accreditato dalle ultime rilevazioni attorno al 6%, una cifra che ha già fatto storcere il naso ai suoi compagni, che hanno iniziato a chiedere un cambio di rotta che riposizioni la compagine sul mercato elettorale in un segmento più chiaramente a sinistra. Da qui, appunto, l’idea del presidente del Senato, che puntando sul settore di elettorato che difficilmente si recherà alle urne (i punk, quelli che di solito scrivono Sto cazzo sulla scheda elettorale), ha lanciato l’idea di cambiare il nome del partito in Liberi e Selvaggi, in omaggio a un certo gruppo anni ’80 che difficilmente sarà passato alla SIAE in quegli anni a depositare il marchio.
In realtà, secondo le intenzioni di Grasso, l’uso di Liberi e Selvaggi non sarebbe un imbroglio nei confronti del citato gruppo milanese, ma solo un gentile prestito: a sinistra, si sa, i partiti hanno vita lunga quanto quella di un gatto in tangenziale. In ogni caso, se le trattative col gruppo dovessero andare male, l’ex magistrato ha già pensato a delle alternative:
– Piombo e Neve (anche se fa un po’ troppo Stalingrado in ogni città)
– Diritti e Tutele (forse addirittura troppo di sinistra)
– Uguale nell’Uguale (però bisogna prima capire che significa)
– Rivolta e Negazione (ci perdoni l’autore, ma sembra uno slogan dello Zulù).
In ogni caso la decisione arriverà nelle prossime ore, sperando che questo cambio non pregiudichi i voti dei vecchi sostenitori.

 

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