Punk old school preferisce il caldo suono di Myspace alle nuove fredde piattaforme digitali

In un’epoca dominata sempre più dai giganti delle piattaforme di streaming come Spotify, ma anche da altre apparentemente più vicine al mondo della musica indipendente come Bandcamp e Soundcloud, Tommaso Andersonne, appassionato di hardcore e punk 36enne, si sente da tempo un pesce fuor d’acqua. Nei primi anni 2000 era un sostenitore entusiasta dell’esplosione della musica su digitale e il suo mondo era Myspace, i suoi bollettini, gli 8 Top Friends, e soprattutto le immancabili playlist che insieme alle gif e agli sfondi improbabili erano un muro insormontabile per le deboli connessioni internet di quegli anni.
Oggi Andersonne è uno dei pochi che rifiuta categoricamente qualsiasi patto con i nuovi metodi di ascolto della musica on line, Youtube compreso, andando avanti ancora con quelle pagine dei gruppi dell’epoca che hanno ancora della musica caricata: probabilmente solo i Panic At The Disco ed una pletora di gruppi emo e pop punk della cui esistenza molti si sono dimenticati. “Non è questione solo di essere retrò – afferma il giovane – ma l’algoritmo di compressione della musica su Myspace era il simbolo di un’epoca in cui si molti iniziavano a sperimentare senza ricorrere a costosi studi di registrazione. Quando giravi sui profili altrui la musica partiva e non c’era modo di fermarla e questo ti spingeva ad ascoltare nuovi gruppi a volumi esagerati, almeno fino a quando la connessione a 56k bloccava tutto”.
Il suono, comunque, era di certo più caldo e meno plasticoso di quello che si sente oggi su Spotify: “Alcune volte sembrava quasi di sentire il crack della puntina su un vinile, anche se forse era solo un nuovo acufene che si era generato ascoltando musica con frequenze improbabili. Forse – conclude Andersonne – dovrei pensare a cercare di adeguarmi ai tempi, ma se penso a quanto devo a Myspace non ce la faccio. Ho pure conosciuto Carlo Pastore grazie a quel sito, come potrei mai tradirlo solo per ascoltare un po’ di musica nuova?”.
Alcuni amici critici fanno notare che nonostante il profilo di Andersonne sia ancora attivo, lo stesso abbia cancellato tutte le sue foto quando all’epoca andava in giro col ciuffo emo e con le magliette dei Finley, ma la rete, si sa, non perdona e quelle immagini sono ancora rintracciabili. Per le playlist dell’epoca invece non c’è niente da fare e questo resta il più grande rammarico. Fortunatamente, quando è off line, Tommaso è ancora in grado di usare una vecchia copia di Winamp.

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