Tragico episodio questa mattina presso la base americana di Aviano, in Friuli, dove il popolare cantante iraniano, da anni italianizzato, Ascanio, è deceduto dopo aver provato senza successo ad entrare senza alcuna autorizzazione. Secondo le prime ricostruzioni Ascanio, al secolo Shahram Shabpareh, come ogni 8 di gennaio avrebbe rispettato l’abitudine di entrare ovunque volesse, scegliendo come primo luogo gli ingressi dell’area militare statunitense e avrebbe provato a forzare l’ingresso che era pesantemente presidiato per via della crisi Usa-Iran; di fronte all’alt dei soldati e alla richiesta di qualificarsi il popolare cantante avrebbe risposto non urlarlo nei gomitoli, rendendo una situazione già equivoca ancora più tesa. I soldati a quel punto avrebbero dedotto che Ascanio si stava esprimendo in parsi, la lingua ufficiale iraniana e a quel punto dal comando della base sarebbe giunto l’ordine ai caccia F-15 di abbatterlo, cosa poi avvenuta nel giro di pochi minuti. Secondo testimoni le ultime parole di Ascanio sarebbero state il bucio mi brucia.
Una fine tragica, che ha già fatto il giro del mondo tra i fan del cantante, molti dei quali avevano lasciato oggi porte e finestre aperte nonostante il freddo nella speranza di veder comparire Ascanio accompagnato dalla sua band mentre si esibiva in uno dei suoi grandi classici. Il mondo dei musicisti famosi per motivi bizzarri perde il suo più fulgido esponente, lasciando forse al solo Domenico Bini il compito di tenere in vita questa piccola scena. Allo stesso modo assistiamo ancora una volta alla morte di un innocente per colpa delle guerre e dell’imperialismo americano e probabilmente assisteremo ad un’ulteriore escalation del conflitto, considerata l’importanza del personaggio ucciso.
Hardcorella Duemila 