
E’ della tarda serata di ieri la terribile notizia che il Governo, per contrastare la diffusione del coronavirus, ha decretato lo stop di tutti gli eventi sul territorio nazionale fino al 3 aprile. Una notizia che ovviamente ha un impatto enorme sulle attività concertistiche, che di fatto subiranno uno stop di un mese, sperando che nel frattempo la situazione migliori e l’ordinanza non venga prorogato.
La notizia è stata accolta con un misto di rabbia, isterismo e rassegnazione da parte di gestori di locali, promoter, gruppi e pubblico, che di fatto si troveranno a digiuno di concerti visto anche che il limite del metro di distanza tra le persone sembra di fatto impraticabile. Oltre alle reazioni di pancia, tuttavia, iniziano ad echeggiare le voci degli addetti ai lavori che di fronte a un mese di mancati incassi chiedono ora al governo delle misure per fronteggiare questa crisi, come la sospensione delle tasse o fondi straordinari per i lavoratori del settore.
E il governo, fortunatamente, ha deciso di mostrarsi sensibile a queste categorie vittime dell’epidemia. La prima categoria di soggetti a cui sarà dato un risarcimento sarà quella dei gruppi: è di questi minuti, infatti, la notizia che alle band che avevano concerti in programma che saranno cancellati, sarà concesso di recarsi nei luoghi dove avrebbero dovuto suonare e di attaccare un adesivo del gruppo nei bagni del locale che li avrebbe ospitati; in caso di tour da più di 3 date, inoltre, sarà permesso agli stessi gruppi di attaccare altri adesivi ai caselli autostradali o negli Autogrill, a patto di non esagerare. In questo modo per le band sarà come se i concerti siano avvenuti lo stesso, dato che in generale il pubblico dimentica presto le esibizioni e i gruppi, in particolare quelli punk hardcore, sono composti da alcolizzati e drogati che quando vanno in giro a suonare distruggono in ogni modo possibile la loro memoria a breve termine.
211? Ziggy?
Ho già visto questo cesso ma non mi ricordo quale è.
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Su Facebook c’è chi l’ha riconosciuto 🙂
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