Sgombero Casapound, militanti si incatenano alle protesi di Nina Moric

Attimi di tensione in queste ore a Roma, in via Napoleone III, dove i militanti dell’organizzazione fascista di Casapound hanno iniziato la loro opposizione alla notifica di sgombero annunciato nella serata di ieri. L’ordine non è ancora esecutivo e potrebbe volerci molto tempo prima che lo sia, tuttavia i fascisti del terzo millennio hanno compreso che non c’è tempo da perdere ed organizzato una resistenza a più livelli, che si protrarrà almeno fino a quando le scorte di cocaina all’interno del palazzo lo permetteranno.
In questo momento un gruppo di militanti si è asserragliato al piano terra, incatenandosi a delle protesi di silicone dimenticate qui da Nina Moric al tempo della sua adesione al movimento. Altri, ai piani più alti, hanno iniziato a blastare dalle casse le urla di Violetta Beauregarde, causando una moria di stormi e l’arrivo di Mario Giordano convito che si trattasse del richiamo di una femmina della sua specie.
Il movimento comunque non sta tralasciando i canali di protesta più in voga al momento: alcuni militanti hanno infatti lanciato sul web il movimento Black Shirts Matter e nella migliore tradizione hanno dichiarato che tutti gli avatar neri comparsi in questi giorni sui social per denunciare le violenze contro i neri negli Usa siano in realtà attestati di solidarietà a Casapound.

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