Piacenza, carabinieri accusati di spaccio, torture ed estorsioni. Si segue la pista anarchica

Sono sicuramente anarchici i 10 carabinieri e gli altri 12 dipendenti della caserma Levante di Piacenza che oggi è stata sequestrata su ordine della locale Procura nell’ambito di un’operazione che ha rilevato un impressionante numero di reati tra i quali spaccio di droga, estorsioni, carcerazioni illegali e falsificazione di documenti legati ai decreti sicurezza emanati durante il lockdown.
L’inchiesta ha scoperto un complesso sistema criminale gestito con modalità mafiose dai militari dell’Arma, che però, sottolinea la questura, rientra completamente nell’ambito dei classici reati commessi dalla galassia anarco-insurrezionalista, che notoriamente finanzia le sue attività trafficando droga, torturando gente a caso e estorcendo denaro alle attività commerciali che gravitano nel suo territorio. Per questo motivo i militari coinvolti non saranno nè sospesi nè messi sotto processo, dato che da una prima ricostruzione avrebbero tutti ammesso di aver agito perchè gli anarchici avevano detto loro di fare così. La Procura di Piacenza si sta quindi muovendo in queste ore per individuare degli anarchici a caso da incarcerare, sicura del fatto che le accuse dei militari piacentini siano affidabili quanto le prove delle armi chimiche in Iraq che portarono alla seconda guerra del Golfo.
La Procura si è detta addolorata del fatto che a Piacenza non ci sia un centro sociale, altrimenti sarebbe stato senz’altro sgomberato. Però nella provincia più vicina, Cremona, ce ne sono almeno due, quindi magari sarà possibile con questa scusa fare pressione per chiuderli una volta per tutte, salvaguardando l’onore dei Carabinieri costretti da questi estremisti a delinquere nonostante la loro strenua resistenza.

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