In un anno che ha messo a dura prova anche il cinema, inteso soprattutto nella sua parte legata alle sale di proiezione, l’uscita del colossal Dune rappresenta di certo una boccata d’ossigeno e come prevedibile l’hype che ha circondato il film si è confermato enorme, quasi come le distese desertiche di Arrakis o i vermoni strafatti di melange che pullulano sotto le sabbie del pianeta.
Non tutti, però, si sono lasciati ammaliare dall’arrivo del film e in particolare un nutrito gruppo di punk italiani, che ha riversato in queste ore astio e disappunto sui social network per non essere stati chiamati a recitare nel film nonostante siano considerati tra i massimi esperti mondiali di vermi infestanti. “Ho avuto la tenia tre volte e nessuno mi ha chiamato, boicotterò sicuramente il film” è uno dei primi post reperibili in rete. Gli fa eco quello di un attempato punk che vive sulle sponde del Po: “Allevo vermi giganti da 20 anni, la mia esperienza sarebbe stata utile a Villeneuve, ma hanno preferito buttare soldi con gli effetti speciali”; non molto diversa la lamentela di una giovane artista esperta in arti plastiche: “Realizzo vermi con rottami metallici e pneumatici dal 1988, mi ero candidata per lavorare al set ma hanno preferito un nerd cinese che si è laureato al MIT a 12 anni, non capisco perché, ma ho visto il film e avrei saputo fare di meglio”. “Ho tutta la discografia dei Wormrot, avrei potuto scrivere la colonna sonora del film” ha infine dichiarato un giovane grinder. “Una volta sotto trip ho inneggiato alla guerra santa e mi hanno fatto passare la notte in cella, sarei stato un fremen perfetto” ha infine dichiarato un punk celato dietro al nick Psychojihad666.