Metallaro picchiato per una toppa degli Anthrax: “Avevamo letto Antifa”

Le cronache del metal sono piene di episodi di nomi di gruppi travisati, spesso dovuti all’assurda e antiquata abitudine a servirsi di loghi e lettering indecifrabili. Se in alcuni casi l’effetto può essere divertente come i Batory che vengono ribattezzati Ratlord, lo stesso non si può dire per l’episodio di cronaca di ieri, che ha visto un metallaro di mezza età accerchiato e poi picchiato da un gruppo di metallari più giovani apparentemente per futili motivi.
Le ragioni dell’aggressioni sono state chiarite dopo le testimonianze di alcuni passanti e dell’aggredito, reo, sembra, di indossare una toppa degli Anthrax che però è stata malinterpretata. “Camminavo per i fatti miei e a un certo punto ho sentito delle voci che dicevano guarda la toppa di quella zecca” racconta Carlo Malante, protagonista di questa disavventura, che prosegue: “A quel punto ho sentito solo una botta in testa e poco altro, mi sono risvegliato al Pronto Soccorso pieno di dolori senza sapere perchè”.
Le forze dell’ordine, allertate dai passanti, sono arrivate celermente e dopo delle brevi indagini hanno rintracciato una banda di 4 giovani, anch’essi metallari, che dopo una breve interrogatorio hanno confessato e saranno processati per aggressione con l’aggravante delle motivazioni politiche. Il gruppo ha confessato unanimemente la stessa versione di colpevolezza, tranne il più giovane che ha dichiarato di essersi opposto all’aggressione perché sicuro che sulla toppa “incriminata” fosse scritto Anti-Fax e fosse un invito alla digitalizzazione nel metal.
Sgomento è stato espresso dagli agenti di polizia intervenuti: persino loro erano in grado di leggere in modo corretto la toppa.

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