Subire un trapianto di fegato in seguito al quale non poter più bere birra e venire per questo licenziato dall’oi. Questa, in sintesi, la triste storia di Carlo Bucosco, trentenne skinhead torinese, rientrato nei ranghi dello Street punk dopo un complicato intervento che di fatto gli impedirà in futuro di assumere alcolici di qualsiasi tipo.
I primi sospetti si sono materializzati ieri sera, quando arrivato al solito pub tutti i suoi storici amici hanno fatto finta di non vederlo, i baristi hanno rifiutato di servirlo e qualcuno ha addirittura fatto sparire il bomber dell’incredulo Bucosco. La conferma definitiva, tuttavia, è arrivata questa mattina, quando nella buca delle lettere del giovane è arrivato un biglietto, scritto sul retro dell’etichetta di una Peroni da 66, che comunicava il licenziamento di Bucosco dall’oi con effetti immediati. Allegato alla comunicazione, un appuntamento in un centro estetico per la cancellazione delle ragnatele tatuate su entrambi i polsi, per giunta a carico del reietto.
Ancora incredulo per l’accaduto Bucosco ha preferito non commentare in attesa di scoprire se esista una possibilità di ricorso. Voci a lui vicine tuttavia dicono che stia meditando di reinventarsi skinedge o, in alternativa, di entrare nel variegato mondo della droga, nella speranza che una nuova sottocultura si prenda cura di lui.
Non ho voglia di scriver un commento ironico.
Ti dico che il post mi ha fatto fare una risata un po’ amaro.
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