Forse la Trap non è il nuovo punk ma è il nuovo Oi!

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Nella folle corsa che da decenni occupa fior fiori di pensatori nella ricerca del nuovo punk, quello che si legge ovunque da qualche giorno è che questo fantomatico nuovo genere, la Trap, sia il appunto quello che è stato il punk per quelli che credono che il punk sia attualmente morto.
Noi questa teoria non la commentiamo, ma a questo punto avanziamo la nostra: la Trap forse non è il nuovo Oi! ma ha degli inconfutabili punti in comune. Eccoli:
1. Attenzione pedissequa allo stile ed alle firme nell’abbigliamento (che poi siano Gucci o Lonsdale cambia solo quando costano).
2. Una certa monotonia di fondo musicale (per intenderci, in una canzone il ritmo non cambi mai).
3. Glorificazione delle droghe, che per l’oi è rappresentata da quella simile per la birra.
4. Una certa tendenza al do it yourself, magari senza rendersene conto, ma tra il boom dei canali che passano certa musica sulle webradio e le etichette diy un parallelismo non lo vediamo troppo azzardato.
5. I tatuaggi in faccia (anche Lars Fredriksen li ha da quando è entrato nella sua fase skinhead).
6. Almeno nell’oi! apolitico il ribellismo è attestato su livelli simili a quello di questi trappper.
Non è moltissimo ma non è neanche poco. Amici skin non vi offendete, questa è in parte una provocazione e sta anche a voi mettere in luce le differenze con queste nuove tendenze e sappiamo che ce ne sono. Altrimenti potrete provare a ribaltare la storia e magari fare in modo che tra qualche anno qualcuno dica “l’Oi! è la nuova Trap”.

2 thoughts on “Forse la Trap non è il nuovo punk ma è il nuovo Oi!

  1. Pingback: L'avevamo detto che la trap è il nuovo oi! | Hardcorella Duemila

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