
Un ragazzo presente ieri ad un concerto ed avvistato nei pressi delle distro con indosso la maglietta di una oscura etichetta hardcore diy è stato identificato da buona parte dei presenti con il proprietario della stessa etichetta. L’ipotesi, non ufficialmente confermata, è stata presa per buona praticamente da tutti in base al ragionamento che nessuno avrebbe motivo di indossare la maglietta di un’etichetta sconosciuta se non il suo stesso fondatore o al massimo i suoi familiari: è opinione diffusa, infatti, che escludendo le label che hanno saputo emergere dal pantano della sopravvivenza in perdita, tutte le altre non avrebbero nessun motivo per stampare e soprattutto vendere un tipo di merch come le tshirt che suppone una qualche adesione a quello che l’etichetta rappresenta. Molti gruppi che pubblicano dischi grazie a queste piccole label si ripromettono di comprare queste maglie ma alla fine non lo fanno mai perchè la spesa sarebbe uguale ai pochi soldi ottenuti per coprodurre l loro lavori.
Queste teorie sono supportate anche da dati pubblicati di recente: secondo uno studio della Federazione delle Etichette che non ce la fanno, solo lo 0,6% delle magliette stampate da label diy viene venduto. Tutto il resto finisce in regalo o nei garage senza generare altro che frustrazione da parte dei tenutari di etichette, che scoprono a loro spese che esiste qualcosa che si vende acnora meno dei dischi.
“Prima di produrre materiale di questo genere un’etichetta dovrebbe garantirsi un’identità: coprodurre 20 copie di un disco hardcore, poi di uno punk rock e poi di uno oi in un anno non aiuterà nessuno a riconoscersi in quell’etichetta” consiglia un ex dirigente della Epitaph che si è riciclato consulente dopo aver scoperto l’eroina.
A fine serata il tipo con la maglia è stato intravisto mentre provava a proporre un’offerta speciale disco+tshirt a 5 euro, ma secondo testimoni informati neanche così avrebbe funzionato e il disco sarebbe andato via al prezzo di 4 euro. Ad ogni modo fonti bene informate negano che indossasse la sua maglietta a scopi pbiecamente promozionali: “volevo solo essere riconoscibile, invece i pochi interessati mi hanno chiesto di che gruppo fosse la mia tshirt, nonostante la scritta record”.