Con una decisione senza precedenti e da molti attesa da tempo, ieri l’Onu, per bocca della Commissione sugli Stupefacenti, ha rimosso la marijuana dall’elenco delle sostanze stupefacenti e ha inserito il suo principio tra quelli catalogabili come sostanze medicinali. Si tratta di un passaggio storico che di fatto potrebbe aprire a risvolti economici e sociali inaspettati che adesso andremo ad elencare.
Il primo effetto di questa decisione è che da questo fine settimana gli spacciatori potranno finalmente fregiarsi del titolo legale di farmacisti. Allo stesso modo i produttori, in prevalenza cartelli criminali, saranno di fatto equiparati ad aziende farmaceutiche. In Italia Marco Pannella sarà presto considerato tra i padri della farmacologia moderna, nonostante avesse il discutibile vizio di fumare 12 pacchetti di sigarette al giorno.
Buone notizie a cascata anche in ambito musicale: gli appassionati di stoner, sludge e doom potranno ottenere a breve il titolo di ricercatori accademici; per ricevere la pergamena che lo attesterà dovranno solo dimostrare di fumare almeno 5 grammi di erba o hashish al giorno o di farsi almeno due siringhe di marijuana nelle 24 ore.
Soddisfazione è stata espressa dalla comunità stoner italiana anche se poi tutto è stato dimenticato nel giro di pochi minuti e la dichiarazione è stata sostituita da un semplice oh ma che fame. Parallelamente una sparuta comunità straight edge ha fatto sapere che tutte le medicine sono droghe e i tradizionali farmacisti non sono altro che venditori di morte.