Musicista prog teme il ritorno del reato di masturbazione in pubblico

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Sono ore difficili per la scena prog italiana, ma non solo. Da quando il ministro dell’Iterno (scusateci se non lo nominiamo ma non ce la facciamo più a trovarcelo ovunque) ha annunciato l’intenzione di tornare al reato penale di masturbazione in pubblico, sono molti i gruppi che si rifanno alla tradizione progressive a chiedersi cosa sarà di loro. La depenalizzazione del reato aveva portato da due anni a questa parte ad un timido aumento dei concerti dedicati a questo genere, che conta un gran numero di appassionati ma pochi gruppi e musicisti proprio a causa della rilevanza penale del compiere dal vivo gesti di autoerotismo con i propri strumenti; alcuni comunque si erano dimostrati pronti a rischiare la multa pur di esibirsi di fronte al loro pubblico onanista, ma ora questo possibile ritorno complica davvero tutto. “Per un gruppo come il nostro significherebbe la fine” ha confessato Giò Petrucciu, chitarrista prog cagliaritano, tra le voci più attive in queste ore di notizie confuse. “Già trovare concerti per noi è difficile visto che molti locali sanno di rischiare una multa a farci suonare. Se in futuro si rischierà la galera saremo costretti a smettere, o peggio a suonare punk rock. E pensare che molti di noi amanti del prog abbiamo votato 5 Stelle perché siamo sempre alla ricerca di innovazione; speriamo che almeno loro non ci tradiscano, sempre che qualcuno di loro sappia almeno chi erano i Jethro Tull!”.

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